La Caduta. Padova 6 – 1 Fano.2 minuti di lettura
L’invasione della Polonia, avvenuta proprio il primo di settembre di ottanta anni fa, ci offre forse il migliore spunto per la disfatta dell’alma a Padova. Un 6 a 1 che non può essere definito bugiardo ma quantomeno impietoso, visto il crollo lampo nel secondo tempo, dopo una prima frazione degnamente combattuta dai granata.
Il Fano si presenta all’Euganeo con la stessa truppa della domenica precedente, ma priva del capitano Carpani, sostituto all’ultimo da Marino. Sembra simile anche il piano di battaglia dei granata che iniziano propositivi. Dopo 5 minuti si vedono annullare il gol di Barbuti, fotocopia della rete contro la Sambenedettese. Le ostilità si trascinano stancamente fino all’intervallo, in un clima da campagna d’Africa con quasi 35 gradi percepiti.
Alla ripresa delle ostilità la musica cambia, coi padroni di casa che passano all’offensiva e, dopo 10′, aprono il fuoco su rigore con Santin. Il Fano contrattacca con coraggio, guidato da Parlati che reclama un rigore e si lancia in una buona sortita. Ma la resistenza dura solo 5 minuti. Il secondo colpo esploso da Santini, fa deporre le armi ai granata che abbandonano il campo. La sconfitta assume i toni della ritirata e poi disfatta, con i biancoscudati che segnano 4 gol in 10 minuti. A mitigare la nostra Stalingrado ci pensa Gatti – uno dei pochi a salvarsi insieme a Parlati e Sapone – che segna nei minuti di recupero il gol della bandiera.
Una brutta caduta per l’Alma che, oltre al punteggio tennistico della debacle, impressiona in negativo per l’assenza di tenuta mentale. A Padova, insieme a un paio di decisioni arbitrali a favore – a cui però non è francamente sufficiente appellarsi – è mancata l’esperienza per reagire all’inesorabile piega degli eventi. Un netto passo indietro rispetto alla sconfitta con la Samb, sul piano fisico e del gioco.
Ma non è ancora tempo di revisionismo nei confronti dei valori della rosa o di negazionismo della fede. È pur sempre ancora l’1 settembre. Bisogna risollevarsi e domenica 8 settembre, contro il Ravenna, è una buona data per farlo
#avantialma