Acqua alta: Vicenza 2 – 1 Fano2 minuti di lettura
Si giocava in Veneto, sotto la pioggia. La cronaca del dissesto meteorologico di questi giorni offre uno scenario perfetto per descrivere l’andamento della nostra stagione. Dopo il derby, il diluvio: come la laguna veneta, il Fano è sott’acqua. La situazione di classifica è precipitata, come i rovesci su tutto lo Stivale.
In casa della prima in classifica ci aspettiamo di affondare, contro il Vicenza, primo a quattro lunghezze di vantaggio sulla seconda, ci attendiamo di venire sommersi. E invece, a sorpresa, la nostra scialuppa di salvataggio va all’arrembaggio. Alla miglior difesa d’Italia – statistica che lascia certamente il tempo che trova, però comunque un dato significativo della tenuta mentale dei Lanerossi di Di Carlo – lanciamo un siluro. Sotto il diluvio, nel primo tempo ad annaspare è il Vicenza. Gli argini dei granata sembrano reggere, senza nemmeno venire insidiati dagli incursori di qualità della capolista.
Inizia la ripresa e continua a piovere. L’acqua sale e comincia a creare apprensione, si avverte il presagio del diluvio che puntale arriva. Come una tempesta perfetta il Vicenza ci raggiunge per poi sommergerci. Affonda anche Viscovo, sin qui la nostra colonnina d’emergenza. Il nostro attacco galleggia ma la difesa affonda: con 12 gol fatti e 29 subiti abbiamo per distacco la peggior differenza reti dei tre gironi dell’intera categoria. A -17 insieme al Rieti: un colabrodo.
Continua a pioverci dentro, ma la terraferma non è un miraggio. Nonostante il nubifragio che da due mesi ci accompagna come una nuvola fantozziana, la salvezza è a 4 punti: abbiamo il dovere di provare a sostenere fino all’ultimo la nostra squadra. Non sarà piazza San Marco, ma l’alma è un patrimonio che siamo tenuti a preservare.
Non lasciamola affondare!