C’è stato l’8 settembre. C’è stato Fano – Ravenna.2 minuti di lettura
C’è stato l’8 settembre e – come Abatantuono e compagni in Mediterraneo, film che nel 1992 è valso il premio Oscar a Gabriele Salvatores – non sappiamo ancora che risvolti avrà per la stagione.
C’è stato l’8 settembre e possiamo giustamente festeggiare per il nostro primo punto, o rammaricarci perché sarebbero anche potuti essere tre.
C’è stato l’8 settembre ed il Fano sembra aver capito la proprietà per far quadrare il cerchio: cambiando l’ordine dei due tempi, il risultato cambia. Cambia, eccome rispetto alle prime due uscite stagionali dove, dopo un bel primo tempo, i granata erano crollati, subendo sconfitte pesanti. Forse ancora bloccata dagli strascichi di Padova, l’Alma disputa la peggior prima frazione stagionale. Ma nella ripresa gli 11 di Fontana – stesso modulo, stessi interpreti, ad eccezione del recuperato capitan Carpani e del nuovo arrivato Kanis – cambia pelle, come mai le avevamo visto fare.
Pronti via, subito in svantaggio per la pennellata di Giovinco, fratello d’arte che su punizione beffa Viscovo – stavolta autore di una brutta prestazione con troppe imprecisioni in uscita – i granata accusano il colpo.
Non pervenuta nel primo tempo, l’Alma rischia di affondare al 3’ della ripresa, quando Gatti – unico a salvarsi a Padova, tra i migliori in campo oggi – salva di testa sulla riga un pallonetto del pingue ma talentuoso Nocciolini. Il Fano sbanda ma non crolla e, dopo lo spavento, reagisce. Bomber Barbuti trova il primo gol stagionale, incornando il cross di Carpani. Il pareggio galvanizza l’Alma che cerca a più riprese la vittoria, prima con un bel tiro da fuori del capitano e poi con lo sfortunato monologo finale di Baldini che finisce prima sul palo poi tra le braccia del portiere giallorosso.
È da segnalare con fiducia la condizione atletica: nel finale i granata avevano molto più benzina in corpo del Ravenna. Menzione speciale per Sapone, sempre più regista della squadra, sempre nel vivo del gioco, detta i tempi con personalità, e recupera anche palloni davanti alla difesa.
Menzione d’onore per la curva che, incurante del passivo tennistico di Padova, conferma l’empatia con la squadra, incitando i ragazzi per tutta la partita e richiamandoli sotto la curva a fine partita.
C’è stata l’8 settembre ed ha tutti i segnali di una riscossa