Fano – Padova 2 – 1: Tre passi verso la risoluzione della crisi2 minuti di lettura
Nonostante uno sciopero del campionato, un periodo con più bassi che alti che ormai dura da anni, il cambio di allenatore, la pochezza sin qui del mercato di gennaio, il decennio sportivo granata inizia con un avvenimento importante: un passo avanti importante. Nei giorni in cui il mondo, dopo essere stato sull’orlo del baratro, può tirare un sospiro di sollievo grazie ai piccoli passi avanti che sembrano scongiurare l’escalation tra Usa e Iran; così anche il nostro Fano può sorridere per essere tornato “magico” contro il Padova, grazie a tre grossi passi avanti.
Il primo: escalation. Pronti via, e mettiamo i biancoscudati in apprensione. Fuoco di paglia? No, visto che poco dopo un Barbuti rinato con la nuova gestione Alessandrini mette a segno il terzo gol in tre partite, eguagliando le marcature del nostro capocannoniere della passata stagione (Ferrante con 6 gol). Dopo la replica della caparbia ripartenza che ci ha permesso l’impresa al Manuzzi di Cesena, i nostri tornano in gol. Sono 18 in stagione, alla ventesima giornata: nel 2018/19 abbiamo raggiunto quel numero alla 38esima, col doloroso 1 a 0 di Morselli nel giorno della retrocessione, poi scongiurata. Non avremo un arsenale nucleare, ma almeno quest’anno segniamo un po’ più regolarmente.
Il secondo: distensione. Nel senso di serenità che ci ha dato battere una squadra che all’andata ci aveva messo in crisi. Col 6 a 1 dell’Euganeo avevamo iniziato a farci domande esistenziali alla seconda giornata. La notizia della 20esima sta nella prestazione con cui abbiamo ingabbiato una squadra che sicuramente starà vivendo un momento complicato, ma resta blasonata, di altissima classifica e capace di accaparrarsi uno come Halffredsson nel mercato di gennaio. Il Fano fatica ma contende il campo di battaglia al nemico.
Il terzo: risolutezza. Finalmente una vittoria in casa. I nostri volevano iniziare bene l’anno e i tre punti di oggi sono un bellissimo segnale, mentale ma soprattutto di classifica che ci vede temporaneamente salire di una posizione, agganciando l’Arzignano, attendendo il Gubbio. Chi la dura la vince.
Proviamo a tornare sulla terra: ci sarà ancora da combattere e il Fano non è una superpotenza della del girone. È necessario in questo mercato di gennaio che la società si adoperi per attrezzare la nostra squadra, che non è una corazzata ma ha tutte le carte in regola per salvarsi sui campi di battaglia della Serie C. Con l’entusiasmo rinvigorito – mai completamente mancato da parte della tifoseria, anche nel momento di maggior tensione – e una maggiore progettazione e partecipazione, possiamo sederci al tavolo della categoria per prenderci il ruolo che meritiamo nel girone. Nel Risiko della serie C possiamo dire la nostra.